In questo post, Claudia, vi racconterà la storia dello smarrimento del proprio gatto Leander, ritrovato dopo quasi due mesi dallo smarrimento.
Leander è un gatto Europeo, maschio castrato di 7 anni, smarritosi durante un trasferimento in una zona per lui assolutamente nuova.
Vi riportiamo esattamente il racconto scritto da Claudia poiché la sua esperienza possa aiutare altre persone nella sua situazione.
“Ciao Andrea,
Scusa se mi faccio viva solo adesso, è stata una settimana impossibile. Eccoti le mie righe. Ho pensato di scriverle in modo da poter essere utili a chi legge, spero che il testo non sia troppo lungo. Ti invio un’immagine di Leander oggi, a casa beato che ronfa sul divano. Poi te ne mando una in cui si vede che è appena uscito dalla gabbia, in cui probabilmente si è ferito il naso.
GRAZIE ANCORA PER TUTTO!!!
Claudia”
Prima Lezione: Usare SEMPRE il trasportino
Avendo avuto sostanzialmente sempre cani, non avevamo una grande esperienza nel trasporto di un gatto, anzi praticamente nessuna. Purtroppo abbiamo pensato di usare un guinzaglio per gatti da attaccare come una cintura di sicurezza, visto che nel trasportino il gatto non faceva che miagolare. Non entro nei dettagli, fatto sta che all’arrivo il gatto ci è scappato. Da qui mi è venuto anche un grande senso di colpa, perché sarebbe bastato fare più attenzione, ma si sa che col senno di poi …
Seconda Lezione: Non ascoltate tutti i pessimisti che sicuramente vi attornieranno
Il gatto si è perso nel bosco dietro a una casa che lui non conosceva in una serie di circostanze sfortunate che a volerle ricreare non ci riusciremmo, dal cancello sul retro aperto allo sparo dei cacciatori a pochi metri da noi, dall’elicottero fisso per ore sopra di noi nei giorni seguenti al diluvio universale che è seguito. Nel frattempo si finisce per parlare con molte persone: vicini, conoscenti, amici, parenti, cacciatori, veterinari, gattare, associazioni animali ecc. Nella nostra esperienza già dopo tre giorni i più tendono a ricreare scenari terribili: il bosco è pericoloso, le volpi son furbe e se hanno molta fame cacciano anche i gatti adulti, cacciano persino in gruppo; le vipere sono micidiali; si è incastrato nei rovi e non riesce a uscire; persino i tassi possono uccidere i gatti; magari il gatto è arrivato sulla strada dove le macchine sfrecciano e così via. Credo che non sia per cattiveria, al contrario essendo loro pessimisti sulla sorte del gatto, tendono a non voler creare illusioni. La verità è che ne sanno quanto voi, cioè NIENTE! Non fatevi condizionare!
Terza Lezione: Avere pazienza, TANTA pazienza
Giunti oltre alla terza settimana senza risultati, ero alla ricerca di un qualsiasi appiglio per ritrovare Leander. Non sapevamo proprio cosa pensare, però una cosa era sicura: non avrei mollato tanto facilmente. Qualcuno mi ha persino consigliato di cercare una medium! Le uniche informazioni interessanti trovate online, a parte le storie finite bene dopo mesi di ricerche, erano su alcuni studi fatti negli Stati Uniti, così quando ho trovato petdetective.it, che parla di corsi fatti in America, ho pensato che in effetti gli americani sono pragmatici ed è tipico per loro creare action plan per casi futuri sulla base di quelli passati. Così mi sono iscritta ed è iniziato il dialogo con Andrea.
Dal 19 giugno, quando mi sono iscritta a petdetecitve.it, al giorno della cattura, il 21 luglio, ci sono voluti ben 4 settimane e 4 giorni per raggiungere l’obiettivo. In tutto questo tempo, ogni giorno e anche più volte al giorno ho avuto i consigli preziosissimi di Andrea, che fin dall’inizio aveva le idee chiare, per fortuna positive per noi. Il suo ottimismo era basato su ragioni concrete e questo ci ha rincuorato parecchio, nonostante i molti errori fatti da noi nelle settimane precedenti. È stato gentilissimo e ha risposto a ogni domanda. Tutto quello cha ha detto si è rivelato esatto. Ovviamente non ha la sfera di cristallo e a volte si va per prova ed errore, soprattutto senza immagini o video di quel che succede nelle feed station. Il gatto si è rivelato particolarmente cauto, diciamo un fifone colossale, bastava uno spostamento di 10 cm della ciotola verso la trappola e per 3-4 notti di seguito non compariva. Temporali, rumori e chissà che altro sortivano lo stesso effetto. Cercare di forzare la mano, impostando la trappola con il cibo, non è servito a nulla se non a ritardare il tutto di altre 3-4 notti. Ci è voluto il tempo che ci è voluto e l’utilizzo della Trophy Cam ha segnato un altro passo avanti, nonostante le difficoltà di trovare l’inquadratura giusta nel bosco: nel momento in cui abbiamo visto che era lui il nostro cliente fisso della feed station nel bosco, non abbiamo avuto più dubbi che l’avremmo preso.
Purtroppo non è facile entrare nella testa di un gatto così cauto, di sicuro però non fa apposta ad evitarvi. A noi è stato chiaro nel momento della cattura che senza gabbia non l’avremmo mai preso: era veramente nel panico e cercava solo dove nascondersi, ci è voluto circa un minuto prima che ci riconoscesse e se non fossimo stati in una stanza chiusa sarebbe scappato come un fulmine. Quindi era pura illusione pensare che sarebbe venuto spontaneamente chiamandolo, appena vedeva qualcosa di vagamente mobile e potenzialmente pericoloso Leander non si prendeva certo la briga di capire chi fosse, pensava solo a scappare! L’abbiamo preso solo per fame, come ci ha sempre detto Andrea.
Adesso Leander è di nuovo a casa e nel giro di pochissimo è tornato il coccolone di sempre, se possibile anche di più. Ha preso l’antibiotico, l’antiparassitario, ecc. per precauzione ma, nonostante due mesi nel bosco con cibo a intermittenza, fisicamente sta incredibilmente bene, il che dimostra come le risorse dei gatti siano veramente incredibili! Non mollate mai e fidatevi di petdetecitve.it!
Claudia